Porre tanto vicine tra loro, all'interno del percorso della mostra, opere così differenti ha suscitato nel visitatore suggestioni emotive altrettanto stimolanti.
La pittura simbolica di Ennio Calabria, importante esponente del figurativismo europeo, viene esposta a fianco dell'opera di Andrea Marcoccia, giovane proveniente dalla cultura del writing. Allo stesso modo la scultura dell’artista veneta Annaluigia Boeretto, dal deciso contenuto psicologico, viene accostata al lavoro di Emmanuele De Ruvo, giovane artista campano attivo in Europa e negli Stati Uniti, che propone una pittura murale con stampa laser che rappresenta un “tasto play”, omaggio al media evo ed al progresso tecnologico.
Il risultato è un Melting pot tutto italiano che offre spunto per una duplice riflessione.
La prima è la grande varietà e la ricchezza espressiva che il nostro Paese offre non solo in ambito artistico e culturale. Un patrimonio ed una risorsa che, specie in una fase storica in cui la globalizzazione sembra la forza motrice dominante, meritano di essere difesi e coltivati. Un valore, la diversità che non deve stridere con quello dell’unità. L’unità di un popolo, infatti, non si realizza attraverso l’omologazione delle proprie anime culturali ma con la costante ricerca di obiettivi e valori comuni da perseguire in un quadro di reciproco rispetto.
Il secondo spunto di riflessione che la mostra “Forme e colori dell’Italia unita” offre è relativo al ruolo che l’Arte può assumere oggi in Italia.
Nella fase storica attuale, in cui la crisi finanziaria sembra riflettersi anche in una crisi intellettuale e di valori, l’Arte non è solo espressione della “società” ma deve assumere il ruolo di promotrice di questa. Prendendo spunto dalla nostra epopea risorgimentale, in cui le differenti forme di espressione artistica hanno rappresentato lo slancio emotivo e razionale per dibattere e confrontarsi su un nuovo modello possibile, quello unitario appunto, allo stesso modo oggi l’Arte ha non solo la possibilità, ma il compito di favorire e promuovere il dibattito relativo a differenti valori e modelli culturali, sociali ed economici.
Fabrizio Giangrande
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