Come noto, COSMO-SkyMed è una costellazione satellitare costituita da quattro satelliti, tre dei quali già in orbita, il lancio del quarto è previsto entro il 2010 e rappresenta il più importante progetto spaziale nazionale. Circa le applicazioni di questo sistema, ha già mostrato la sua utilità nella prevenzione e nel supporto alla gestione dei disastri naturali, e questo progetto serve a validare i suoi benefici anche per la sorveglianza dei siti archeologici a partire da quelli di Pompei.
L’obiettivo di questa applicazione per ASI è la messa a punto di un servizio di monitoraggio permanente (eventualmente integrato con altri sistemi di monitoraggio1) per consentire la rilevazione e il riconoscimento in “near real time “ di eventi connessi al degrado e/o alle modificazioni geometriche dei manufatti archeologici e dei siti in cui gli stessi insistono.
In particolare, questa applicazione, spiegano l’Ing. Marucci e il DR. Milillo dell’ dell’Agenzia Spaziale Italiana, consentirà la messa a punto di tecniche di elaborazione e di interpretazione attualmente allo studio per ottimizzare e valorizzare l’elevata risoluzione geometrica dei sensori Radar del sistema COSMO-SkyMed e i risultati - in base all’accordo sottoscritto tra ASI e Commissario agli scavi di Pompei - saranno analizzati da un gruppo di esperti ASI , di Archeologi e dalla stessa struttura commissariale agli scavi di Pompei, prima di rendere il servizio di sorveglianza operativo.
Sulla base delle prime elaborazioni che ASI sta conducendo sulla penetrazione nel terreno del segnale in banda X emesso dai sensori COSMO-SkyMed – stante la maggiore risoluzione rispetto ad altri sensori in banda C ed L di altri sistemi satellitari) si spera di fornire un utile contributo anche nella ricerca di nuovi siti.
Nei termini su esposti, questo Progetto Pilota, consente di essere replicato anche in altre aree archeologiche di interesse nazionale e internazionale, a partire dalle aree archeologiche della stessa capitale”.
Etna: Una delle molte immagini scattate in varie regioni della Terra da COSMO-SkyMed. L'immagine a 1 metro di risoluzione spaziale (modalità Spotlight) riprende la sommità dell'Etna, il più studiato e famoso dei vulcani. La cima della montagna, alta 3340 m., con i crateri sommitali è visibile nella parte alta dell'immagine.
Fabrizio Zucchini
Note
1 - Inquadramento topografico con ricevitori GPS/Galileo e confronto sinottico con rilievi storici.