Nato a Bologna il 25 aprile 1874, Guglielmo Marconi, aveva solo 35 anni, nel momento in cui entrò nella rosa di coloro che si sono distinti al punto da conseguire l’importante premio.
Tuttavia era ancora più giovane, quando il 12 dicembre 1901, trovandosi a Terranova, comunicò tramite un segnale radio con Poldhu, in Cornovaglia concretizzando la prima comunicazione transoceanica attuata in questo modo, ricevette, infatti, tre suoni, tre punti, che in codice Morse rappresentavano la lettera 'S'. I due luoghi, separati dall'oceano Atlantico, distano tra loro oltre 3.000 Km e la trasmissione che Marconi ricevette provò la sua teoria che le onde potessero attraversare l'oceano seguendo la curvatura della Terra.
Appoggiato dalla madre, che era irlandese, svolse parte dei suoi esperimenti in Gran Bretagna dove il grande successo, fu preceduto da diverse prove. I test si dimostrarono corretti ogni volta che venivano fatti su distanze sempre maggiori e questo incoraggiò lo scienziato ad insistere nella sua ricerca.
L’evento, inizialmente fu accolto tiepidamente dalla stampa, persino da quella accademica scettica circa l’usabilità del brevetto, da lui depositato a Londra, qualche anno prima.
In seguito quando questo sistema cominciò ad imporsi sul mercato, procurò a Marconi l’ostilità delle compagnie di comunicazione via cavo. Tuttavia un momento fondamentale della validità della diffusione di questo sistema, che inizierà una nuova era, fu l’inaugurazione del primo regolare servizio pubblico di radiotelegrafia attraverso l’Atlantico, nell’ottobre del 1907.
La prima grande occasione di dimostrare la formidabile validità del radio soccorso si ebbe in occasione del salvataggio dei passeggeri a bordo del transatlantico Republic, nel gennaio 1909, soprattutto grazie all'operatore radiotelegrafico che lavorava per la Compagnia Marconi ed inviò il segnale di soccorso.
La “S” si trasformò nuovamente nell’iniziale della parola Salvezza, quando nel 1912, grazie all’uso della radio, il Titanic poté lanciare con il codice Morse l’SOS (Save Our Souls) consentendo il salvataggio di 706 superstiti. In seguito a questo evento le navi furono obbligate a dotarsi di apparecchi radio e di addetti alle comunicazioni e, almeno in Italia, sia sugli aerei sia sulle navi tali operatori vennero chiamati marconisti.
Guglielmo Marconi. Nel 1909 Guglielmo Marconi condivise con il fisico tedesco Carl Ferdinand Braun il premio Nobel per la fisica. |
Al di là della straordinaria capacità e intuito di questo illustre italiano sarebbe quantomeno superficiale non porre l’accento su quale debito l’umanità abbia nei confronti di Marconi. Egli, con un’intuizione a quei tempi considerata onirica, ha posto con la radio la prima tessera di un effetto domino, che ci ha portati oggi ad una tecnologia delle comunicazioni, che solo pochissimi anni fa sarebbe stata impensabile.
Anche ora mente ricordiamo questo scienziato vissuto in un passato non troppo remoto, la tecnologia legata al mondo delle telecomunicazioni sta ipotizzando modelli che oggi ci sembrano “S”tupefacenti tanto quanto lo fu la “S” del 1901.
Fabiana Dessì
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