“It’s down, baby, it’s down!” è il grido di gioia lanciato da uno dei tecnici della sala di controllo di Pasadena al momento della ricezione del primo segnale dal suolo di Marte inviato dalla sonda Phoenix. I timori di un fallimento erano tanti, non a caso la scelta del nome: Phoenix è la fenice risorta dalla ceneri dei fallimenti del Mars Climate Orbiter e del Mars Polar Lander; ma la sonda c’è l’ha fatta, dopo circa dieci mesi di viaggio e 680 milioni di km, è sbarcata in prossimità della calotta del Polo Nord di Marte e per la prima volta esplorerà la zona artica del Pianeta Rosso alla ricerca, probabilmente solo fossili, di vita unicellulare.