L’inquinamento acustico

Questo tipo particolare di inquinamento, specifico dei tempi moderni, viene definito un

 “insieme di effetti negativi prodotti dai rumori nell’ambiente”.

Per rumore si intende ovviamente una qualunque vibrazione sonora che provochi nell’uomo degli effetti disturbanti o dannosi per il fisico o per la psiche, interferendo così sul suo benessere e sulle sue attività, come il lavoro, lo studio, il sonno e la vita di relazione in genere. Oltre a ciò – che certo non è poco - il rumore può provocare delle vere e proprie lesioni all’orecchio, ed essere quindi la causa di una parziale o totale perdita dell’udito.


I rumori cui siamo sottoposti possono essere continui od intermittenti, e la durata di ogni rumore ha un’alta incidenza sulla nostra salute. Per esempio un aereo che passa produce un rumore (forte) della durata di qualche secondo, un tempo breve ma comunque in grado di causare uno stato confusionale a chi lo avverte da vicino, e lo stesso dicasi per il passaggio di un treno (è vero che chi abita vicino ad una ferrovia si abitua a sentire il treno che passa più volte al giorno, e talvolta quel suono gli fa anche compagnia o gli scandisce la giornata, ma certo non gli fa bene alla salute). Ma chi, invece, vive in case prospicienti a vie altamente trafficate (autostrade o tangenziali) o accanto a fabbriche o complessi industriali, ha intorno a sé un incessante frastuono, e quindi si trova ad essere continuamente sottoposto a stress uditivi, così che quel rumore continuo è la fonte più importante del suo malessere.
Così ecco che nell’individuo si affacciano una serie di disturbi molto seri: per prima cosa uno stordimento generale, una cefalea permanente, astenia, disturbi nervosi, stress, problemi gastrici, alterazioni del ritmo cardiaco e respiratorio, ed anche depressione ed un aumento della pressione arteriosa che porta a patologie gravi.

E non basta. La capacità di concentrazione in momenti di stress uditivo si abbassa notevolmente, fino a mancare del tutto, tanto che una ricerca in questo senso ha addirittura verificato che gli studenti che frequentano scuole site in prossimità di vie trafficate e rumorose sono molto meno reattivi agli stimoli cognitivi, così che il loro apprendimento si fa minore, e di minore qualità.
C’è da spaventarsi, a pensarci bene, e questo accade perché sotto lo stimolo del rumore tutto il nostro corpo reagisce, ma, nonostante le difese che possiamo attuare (allontanarsi dalle fonti rumorose, proteggersi le orecchie e in genere cercare di non frequentare ambienti ad alta densità sonora), non sempre si riesce ad evitare che tali fatti accadano.

A tale proposito, un rapporto dell’Università di Stoccolma per conto dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha stabilito che il livello di rumore dell’ambiente esterno alle abitazioni non dovrebbe superare i 55 dB, ma oggi sappiamo che tale limite è ampiamente superato, soprattutto nei paesi industrializzati. Difatti i rumori cittadini provengono soprattutto dai mezzi di trasporto (aeroplani, macchine, transito ferroviario), dagli impianti industriali e commerciali, dai cantieri e dalle infrastrutture legate ad alcune attività ricreative (discoteche, stadi), tutte attività sonore che hanno una media di 70-80 dB (ma anche di più) e che s’immettono liberamente all’interno delle case che sono costruite nelle loro prossimità. Per difendere i cittadini dai rumori del traffico sono stati fissati e imposti limiti di emissione dei rumori per i nuovi autoveicoli messi in commercio, e di anno in anno tali limiti sono sempre più abbassati per difendere la quiete e la salute di tutti.

I rumori hanno quindi una forte incidenza sulla qualità della vita, tuttavia il loro grado di molestia è un dato non oggettivamente giudicabile perché alcuni di questi non sono sempre percepiti come dannosi; ma questa è una valutazione troppo superficiale, perché accade che l’uomo si abitui a vivere in compagnia di certe frequenze, e, quindi, non farci più caso. Attenzione, però, a questa soglia di sopportabilità, perché, pur accettandone l’esistenza, ogni individuo che sia sottoposto a continui stimoli sonori troppo forti soffre inevitabilmente di irritazione o disagio.

Tutto questo accade all’esterno, ma anche la vita domestica produce rumori molesti. Per esempio una fonte di inquinamento acustico è data dagli elettrodomestici troppo rumorosi o dagli impianti ricreativi tenuti ad alto volume (stereo, televisore), o anche da alcune attività di bricolage (come l’uso trapani o tosaerba), tutte laboriosità consentite, certamente, ma tutte fonti di rumori, e nelle nostre abitazioni, così attaccate l’una all’altra, essi si moltiplicano vertiginosamente causando un gran chiasso. Ed oltre a queste fonti accertate ce ne sono molte altre apparentemente innocue che invece, non lo sono affatto; per esempio le caldaie, i bruciatori, le ventole e i condizionatori, tutti apparecchi affatto silenziosi, checché se ne pensi.

 

 

Marina Pinto 

Ultima modifica il Mercoledì, 09 Settembre 2009 10:26
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