Il WWF in Spagna sta seguendo da vicino l’evoluzione di questa grave forma di inquinamento. Si sta aspettando la conferma della composizione chimica dei materiali per poter misurare il danno ambientale. Il problema principale è che, per le loro dimensioni, i pellet sono molto difficili da rimuovere dall’ambiente una volta che vengono dispersi. Inoltre, rappresentano un pericolo per la fauna marina (pesci, uccelli, cetacei) che li ingeriscono volontariamente o accidentalmente con gravi conseguenze per la sopravvivenza degli animali, anche perché rilasciano pericolose sostanze chimiche.
IL PROBLEMA DELL’INQUINAMENTO DA PLASTICA RIGUARDA TUTTI NOI
Il problema della plastica, poi, non si limita alla fauna marina ma riguarda anche tutti noi. Uno studio del WWF stima, infatti, che ogni persona ogni settimana ingerisca in media 5 grammi di plastica, equivalente a mangiare una carta di credito ogni 7 giorni.
Il disastro ambientale in Galizia è anche un altro esempio di come due sciagure del nostro tempo si possano combinare fra loro: in questo caso la materia prima utilizzata per produrre plastica versata direttamente in mare e gli impatti sempre più violenti del cambiamento climatico, che accentuano i fenomeni meteorologici e di conseguenza gli incidenti marittimi.
I WWF Spagna chiede un’azione immediata e coordinata tra le amministrazioni, un’indagine e un’assunzione di responsabilità.