Agricoltura sostenibile: piccoli peptidi e RNA a doppio filamento sono una valida alternativa ai fungicidi

Università degli studi di Milano 08 Set 2021

 

L’Università Statale di Milano, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Bologna, l’University of Adelaide – Australia e il KTH Royal Institute of Technology Svezia, descrive le molecole organiche utilizzabili come alternative ai fungicidi tradizionali. I risultati sono stati pubblicati su Trends in Biotechnology.


Piccole molecole organiche (piccoli peptidi e RNA a doppio filamento) possono rappresentare una valida alternativa all’utilizzo di fungicidi convenzionali utilizzati in agricoltura: ecco i risultati di una ricerca coordinata dalla Statale di Milano, pubblicata di recente su Trends in Biotechnology, rivista del gruppo Cell.
Il lavoro è stato condotto dai gruppi di ricerca di Simona Masiero, docente di Botanica, e di Paolo Pesaresi docente di Genetica, entrambi del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi
di Milano, in collaborazione con Bruno Mezzetti dell’Università Politecnica delle Marche, Elena Baraldi dell’Università di Bologna e Vincent Bulone dell’University of Adelaide – Australia and KTH Royal Institute of Technology - Svezia. La moderna agricoltura intensiva necessita dell’impiego di grandi quantità di pesticidi per garantire produzioni elevate, ma il loro utilizzo è causa di inquinamento ambientale e di tossicità sia per gli esseri umani che per gli animali (come le api).

Negli ultimi anni, piccoli peptidi e RNA a doppio filamento sono emersi come alternative promettenti ai fungicidi convenzionali grazie alla loro specificità per l’organismo bersaglio (il fungo), alla breve persistenza nell’ambiente e alla capacità di agire a basse concentrazioni, favorendo la transizione verso un sistema agro-alimentare più sostenibile e una maggiore sicurezza per agricoltori e consumatori. Lo studio del gruppo di ricerca internazionale offre un'ampia panoramica sulle molecole identificate di recente da diversi gruppi di ricerca nel mondo, sulle loro proprietà antimicrobiche, i loro meccanismi di azione e le strategie utilizzate per la loro identificazione. Inoltre, descrive le ulteriori fasi sperimentali da realizzare prima della loro commercializzazione e le possibili strategie da adottare per il loro utilizzo in campo.
Lo sviluppo di queste molecole è al centro delle attività di ricerca dei gruppi di ricerca che hanno firmato il lavoro grazie a diversi finanziamenti ottenuti negli ultimi anni, tra cui il progetto “NoPEST”, finanziato da EU Horizon 2020-EU.1.2 Future and Emerging Technologies (FET) Open research, e il progetto “Small RNAs and Peptides for controlling diseases and development in horticultural plants”, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca – PRIN2017 (Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale).

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Settembre 2021 10:45
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