Dai mari della Nuova Zelanda una importante scoperta sul rapporto tra materiali argillosi e terremoti
Analizzati con un nuovo metodo presso i laboratori INGV i sedimenti argillosi provenienti dal margine di subduzione neozelandese di Hikurangi, zona in passato luogo di tsunami e terremoti.
I materiali argillosi delle faglie presenti nelle zone di subduzione, cioè dove una placca tettonica scivola al di sotto di un’altra placca, trattengono al loro interno un “cuscinetto d’acqua” e ciò fa sì che essi favoriscano terremoti potenzialmente capaci a provocare tsunami. Questo è il risultato dello studio “Fluid pressurisation and earthquake propagation in the Hikurangi subduction zone”, condotto grazie alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, le Università di Pisa e Padova, e la University College London, su alcuni campioni provenienti dalla zona di Hikurangi in Nuova Zelanda. Il lavoro è stato pubblicato di ‘Nature Communications’.
“Nelle zone di subduzione” spiega Stefano Aretusini, ricercatore dell’INGV e primo autore dello studio, “lo scivolamento sismico che avviene a profondità crostali ridotte può portare alla generazione di tsunami e terremoti. A causa delle difficoltà sperimentali nel deformare i materiali presenti in queste aree, i processi fisici che riducono la resistenza della spinta cui è sottoposta la faglia sono poco conosciuti.
WATER TO FOOD: CON UN CLICK È POSSIBILE SCOPRIRE QUANTA ACQUA "CONSUMA" OGNI ALIMENTO
Quanta acqua serve per produrre i chicchi di caffè che finiscono in una sola tazzina? E per un piatto di pasta o una semplice mela? Oggi è possibile saperlo con un semplice click grazie al progetto del Politecnico di Torino “Water To Food”: un progetto di comunicazione di dati e informazioni sull’impatto che la produzione e il commercio internazionale di cibo hanno sulle risorse idriche mondiali e locali. Nato dal progetto di ricerca europeo Coping with WAter Scarcity In a globalized world, CWASI, coordinato da Francesco Laio docente presso il Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente, il territorio e le infrastrutture del Politecnico, Water to Food nasce durante il lockdown da un’idea delle tre giovani ricercatrici Benedetta Falsetti, Carla Sciarra e Marta Tuninetti che nell’ultimo anno hanno lavorato al fianco di un team di esperti in comunicazione digitale.
Medicina

Il Ruolo del Metabolismo Lipidico nella Progressione del Cancro al Seno e nella Resistenza al Trattamento
Il metabolismo dei lipidi si configura come un elemento chiave...
Paleontologia

Il genoma dei popoli nativi delle Ande si è evoluto per favorire la vita ad alta quota
Un’indagine genomica su individui di etnia Aymara, Quechua e Uros ha messo in luce...
Geografia e Storia

Costa atlantica dell’Africa: le variazioni del livello del mare negli ultimi 30mila anni a seguito dai cambiamenti climatici e dalla fusione delle calotte glaciali
L’Università di Pisa ha coordinato lo studio pubblicato su Nature Communications. Il livello attuale...
Astronomia e Spazio

Distinguere i buchi neri: sarà più facile grazie a un nuovo metodo basato sull'intelligenza artificiale sviluppato dall’Università di Milano-Bicocca
Un innovativo metodo basato sull’intelligenza artificiale che migliora la precisione nella...
Scienze Naturali e Ambiente

Tre Comuni approvano la mozione per andare oltre gli allevamenti intensivi
I Comuni sono in Lombardia, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo. La mozione...