Spacemag

25 Gen 2011 Scritto da

È il 12 aprile 1961, i motori della capsula Vostok 1 si accendono. Si percepisce l’emozione di chi sta assistendo a quello storico momento, di chi ha lavorato strenuamente perché l’Unione Sovietica potesse vincere la corsa alla spazio. 3…2…1… il cosmonauta Yuri Gagarin è il primo essere umano ad andare nello spazio percorrendo un’orbita terrestre in 108 minuti. Pochi mesi dopo, il 5 maggio dello stesso anno, gli americani lanciano il missile Mercury con a bordo l’astronauta Alan Shepard che effettua un volo di 15 minuti senza entrare in orbita ma raggiungendo comunque lo spazio. La NASA dovrà aspettare il 20 febbraio 1962 per avere il primo astronauta americano in orbita terrestre, John Glenn.

È iniziata l’epoca pioneristica della conquista umana dello spazio e per anni, le due “superpotenze” si inseguono in continui nuovi lanci in cerca di nuovi primati.  La NASA doveva recuperare il distacco con l’URSS e la conquista della Luna era l’obiettivo da raggiungere per primi. Il momento si concretizzò il 20 luglio 1969 quando il LEM Eagle dell’Apollo 11 atterrò per primo sul nostro satellite. 

Nel 2004, dalla base europea di Kourou in Guyana francese, prenderà il via la Missione Rosetta. La sonda verrà diretta verso la cometa Churyumov-Gerasimenko, dove farà atterrare un Lander che posandosi sulla superficie effettuerà una trivellazione nella cometa. Vi è solo un problema per una missione storica di questo livello, la sonda che atterrerà non ha un nome! Ora l'Agenzia Spaziale Italiana insieme a tutte le altre agenzie che partecipano al progetto hanno indetto un Concorso rivolto ai Giovani compresi tra i 12 e i 25 anni, per trovare un nome alla sonda. Premio: un viaggio alla base europea di Kourou in Guyana francese ad assistere al Lancio della sonda!

On line  l’ultima iniziativa dell’Agenzia Spaziale Italiana nel campo della comunicazione

Molti pensano che la comunicazione multimediale rappresenti il futuro e molti enti ed istituzioni stanno puntando sul rafforzamento dei loro strumenti di comunicazione sul web. L’Agenzia Spaziale Italiana  sta sviluppando una serie di attività volte a comunicare al grande pubblico l’importante ruolo che l’Italia ha nel panorama mondiale nel settore spaziale.
“Nei prossimi mesi si succederanno alcuni degli eventi più importanti della storia dell’Agenzia Spaziale Italiana: è arrivato il momento per dotarsi di questo nuovo strumento di comunicazione”. Così il presidente dell’ASI Enrico Saggese, nel suo editoriale di apertura, saluta lo ‘start up’ della WebTV dell’Agenzia, on line sul sito www.asitv.it da lunedì 19 luglio. Uno strumento unico ed innovativo, sia nel panorama nazionale che si affianca a livello internazionale alle note web tv dell’ESA e della NASA, per dare il maggior risalto possibile ai programmi e le attività del nostro Paese nel settore spaziale.

C’è un posto dove le differenze sono superate, le rivalità diventano motivo di cooperazione e i progressi che ne derivano sono al servizio di tutta l’umanità. Questo luogo non è sulla Terra, ma nello spazio a 400 Km sopra le nostre teste. La Stazione Spaziale Internazionale (o ISS, International Space Station) è il più importante programma di cooperazione internazionale mai intrapreso in campo scientifico e tecnologico. Costituisce al tempo stesso un avamposto della colonizzazione dello spazio, un laboratorio di ricerca scientifica e  un luogo di sperimentazione delle tecnologie più avanzate. L’idea fu di Ronald Reagan, che nel 1984 la presentò ai suoi alleati e ai suoi ex nemici, i russi. Quattordici anni dopo, il 20 novembre 1998, il modulo russo Zarya partiva dalla base kazaka di Baikonour. Quel razzo portava in cielo la prima “pietra” di un progetto  senza precedenti nella storia dell’umanità. Costruire un avamposto nello spazio dove non ci sarebbero state frontiere tra i Paesi, dove astronauti di diverse nazionalità si sarebbero trovati a vivere e fare ricerca scientifica sotto lo stesso tetto.

Il pubblico e il privato si incontrano e collaborano insieme per sviluppare nuovi progetti in cui il rischio e i ritorni economici sono condivisi. (fabrizio zucchini SpaceMag www.spacemag.it)  Si chiama “PPP” e sta per “Public and private partnership”, un modello di business nato nei paesi anglosassoni ma ampiamente rodato anche oltralpe, che rivoluziona il tradizionale rapporto tra istituzioni e capitali privati.

Le piccole e medie imprese ( p.m.i.) sono tutte quelle aziende a cui si possono applicare, al fine della loro esatta identificazione, tre criteri fondamentali: il fatturato, il numero di dipendenti e la indipendenza (o il non controllo) da parte di altre imprese non p.m.i..

e-geos: Così si chiama la joint venture che l’Agenzia Spaziale Italiana e la Telespazio (Finmeccanica/Thales), hanno realizzato per avviare alla commercializzazione a livelo internazionale i prodotti applicativi del sistema satellitare per l’osservazione della Terra COSMO-SkyMed il sistema satellitare per l’osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Ministero della Difesa e per cui Telespazio gestisce il segmento di terra (controllo dei satelliti in volo e processamento dei dati).

Il 2009 sarà un anno di celebrazioni e di importanti appuntamenti per lo spazio. Ma sarà anche e soprattutto un anno di intensi preparativi dietro le quinte in vista delle grandi missioni che spiccheranno il volo nel 2010. Sul fronte delle celebrazioni, quest’anno segna un doppio, importante anniversario: quattrocento anni dalle prime osservazioni al telescopio da parte di Galileo Galilei (questa ricorrenza ha fatto sì che il 2009 venisse dichiarato dalle Nazioni Unite Anno internazionale dell’astronomia), e quaranta anni dallo storico sbarco sulla Luna dell’equipaggio dell’Apollo 11.

Si chiama aerospazio.info ed è l’ultimo nato tra i siti dedicati allo spazio. Ideato e realizzato dall’ing. Cesare Mario Sodi, dipendente dell’Agenzia Spaziale Italiana, il sito è dedicato principalmente agli utenti interessati ad avere informazioni complete ed immediate sul complesso mondo dei satelliti. Infatti grazie all’utilizzazione di un database relazionale, l’utente riesce con pochi click ad avere ogni tipologia d’informazione relativamente ai satelliti in orbita, ai siti di lancio e ai principali stakeholders. Tutto è visualizzato a scelta dell’utente in forma numerica o percentuale, e rappresentato graficamente attraverso l’uso di diagrammi a torta o ad istogrammi. Il sito in realtà è composto da due parti, un blog in italiano curato sempre dall’ing. Sodi, e “l’Aereospace Database” in lingua inglese. Il database raccoglie  più di 900 satelliti operativi, circa 150 lanciatori, tutti gli spazioporti attivi, e circa 400 stakeholders (agenzie, industrie, utilizzatori).

Nuova vita per il “vecchio” modulo logistico Leonardo, realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana per la Stazione Spaziale Internazionale e protagonista, tra il marzo 2001 e l’aprile 2010, di diversi voli di rifornimento verso la ISS.
Da dicembre, il modulo diventa parte integrante della Stazione, nella veste di modulo permanente.
L'unità ribattezzata PMM - Permanent Multipurpose Module, ospiterà in modo permanente esperimenti, attrezzature e materiali di supporto alla presenza degli astronauti a bordo ed alle operazioni.
L’iniziativa si colloca ancora nell’ambito della collaborazione tra ASI e NASA oggetto del  Memorandum of Understanding (MoU) for the design, development, operation and utilisation of three Mini Pressurised Logistics Modules (MPLM) for the International Space Station (ISS ) del  9 ottobre 1997, che ha dato luogo allo sviluppo, da parte dell’ASI, dei tre moduli logistici Leonardo, Raffaello e Donatello.
Per garantire la compatibilità con la permanenza in orbita e con il prolungamento della vita operativa sono stati necessari alcuni interventi sul modulo Leonardo, in particolare il rinforzo delle protezioni meteoritiche, alcune modifiche nell’allestimento interno, la rimozione di alcune parti non richieste nello scenario operativo di PMM e l’estensione della qualifica per ulteriori 10 anni.

 

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